Un allarme che funziona bene? Dipende anche da te

È come il tagliando della macchina: se lo facciamo, manteniamo efficiente il nostro mezzo di trasporto e possiamo restare dentro la garanzia

LE RESPONSABILITÀ DELL’INSTALLATORE, MA ANCHE QUELLE DEL COMMITTENTE

La copertura assicurativa è prestata a condizione che l’assicurato sia in possesso del certificato di installazione; provveda all’attivazione tutte le volte che nei locali che contengono le cose assicurate non vi sia presenza di persone; lo mantenga efficiente”.

Questa è una frase che vi sarà capitato o vi capiterà di leggere, perché si tratta di una nota contenuta in un contratto di assicurazione sulla casa.

L’impianto, cui si fa riferimento, è “un impianto automatico di allarme antifurto”, e qui entro in gioco io.

Perché, attenti bene:

in caso di assicurazione sulla casa contro il furto, i primi documenti che vi chiederanno saranno le certificazioni dell’impianto di allarme. E, se un impianto non ha le certificazioni, non solo molto probabilmente non funzionerà come dovrebbe (e già qui…), ma potreste vedervi tolti eventuali risarcimenti dell’assicurazione, se nel contratto di assicurazione avete dichiarato di avere un impianto di allarme.

Questo implica che, a monte, siano rispettati degli obblighi molto precisi, sia da parte di chi installa l’impianto, sia da parte di chi commissiona il lavoro (il cliente, voi):

  • l’installazione di un impianto di allarme deve essere a norma;
  • l’installatore ha delle responsabilità, da contratto;
  • l’installatore deve rilasciare una certificazione (vedremo quale);
  • anche il cliente ha delle responsabilità.

Analizziamo un punto alla volta.

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