AUMENTA IL NUMERO DELLE AUTO VENDUTE E DEI PUNTI DI RICARICA, E SONO CAMBIAMENTI IMPORTANTI ANCHE PER L’IMPIANTISTICA DEGLI EDIFICI
In Italia nel 2017 sono state vendute 4.827 auto elettriche.
Nei primi sei mesi del 2018 ne sono state immatricolate 4.129.
Un aumento dell’89%.
Si sono diffusi anche i punti di ricarica pubblici, che a fine 2017 era circa 2.750 (+750 rispetto al 2016). Ben 1.300 le colonnine.
Parto da questi numeri (presi dall’eMobility Report 2018 della Schoof of Management del Politecnico di Milano) per farvi capire subito il messaggio di questo articolo: l’automobile elettrica non è fantascienza. È una cosa magari lontana da voi che leggete e che ogni giorno andate al lavoro con la vostra cara, vecchia automobile a benzina (niente di male). Per me conta darvi informazione, anche su tecnologie che conoscete meno, soprattutto se il mercato si sta muovendo e quindi può interessare anche voi, come consumatori.
Forse i più appassionati lo sapranno già, ma…
… come funziona un’auto elettrica?
Una batteria accumula energia elettrica che viene trasferita al motore (sempre elettrico, ovviamente) grazie a un inverter. L’inverter trasforma la corrente continua della batteria in corrente alternata e la invia al motore. Il motore usa l’energia elettrica trasformandola in energia meccanica necessaria a far muovere l’auto. (fonte: automobile.it)
Sicuramente avrete anche sentito parlare dei motori ibridi, utilizzati in Formula uno ormai dal 2014, e in crescita come tendenza anche in Italia, in vari modelli, dalle berline ai fuoristrada.
Al momento i modelli ibridi più conosciuti sono quelli che ricaricano la batteria con una presa elettrica o una colonnina; e quelli che usano il motore elettrico solo in alcune fasi di funzionamento dell’automobile, come la messa in moto o la marcia a velocità molto bassa.
I vantaggi ambientali sono notevoli: le auto elettriche e ibride danno un contributo concreto alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica, e ci sono da considerare anche l’abbattimento acustico e un certo confort nella guida in tratti brevi e trafficati, come i centri delle città.
QUALE FUTURO?
Prima di vedere alcune applicazioni pratiche già in essere di questi motori, proviamo a capire: quali sono gli sviluppi futuri di questa tecnologia da qui a una decina di anni? L’eMobility Report delinea diversi possibili scenari, da uno sviluppo più moderato a uno più “accelerato”; di sicuro si prevede un aumento di immatricolazioni dal 2025. Lo stesso vale per le colonnine di ricarica, a cui bisogna aggiungere i punti di ricarica privati. “In futuro ci si aspetta una riduzione del costo iniziale di acquisto dei veicoli elettrici per effetto di economia di scala (soprattutto per le batterie) e di politiche commerciali. Si potrebbe giungere alla parità di costo iniziale con i veicoli a combustione interna entro il 2024″ (dichiarazione di Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano).
PORSCHE E L’ABBANDONO DEL DIESEL
Molti giornali hanno parlato dell’inizio dell’era elettrica per la Porsche e dell’abbandono definitivo del diesel da parte della casa automobilistica tedesca.
E dice l’azienda: “Come produttori di auto sportive, per i quali il diesel ha sempre avuto un ruolo secondario, siamo giunti alla conclusione che vorremmo che il nostro futuro fosse senza motorizzazioni diesel”.
Non si tratta, quindi, di una demonizzazione, ma di semplici logiche di mercato: i clienti di Porsche hanno già dimostrato di preferire il motore ibrido, per alcuni modelli; nel 2019 debutterà la Taycan, prima auto della casa tedesca a trazione esclusivamente elettrica, capace di accelerare da 0 a 100 chilometri all’ora in 3,5 secondi e con un’autonomia superiore ai 500 chilometri. “La svolta elettrica arriverà per Porsche entro il 2025, dove ogni veicoli sarà molto probabilmente commercializzato anche in versione ibrida o elettrica pura”. (Il Sole 24 Ore)
FCA ACCELERA VERSO L’IBRIDO
A febbraio Sergio Marchionne annuncia l’addio ufficiale ai motori diesel di Fiat Chrysler Automobiles: un processo “graduale ma ineluttabile”, come spiega la Stampa, che avrà inizio nel 2022. Anche FCA “accelererà” nel mercato delle motorizzazioni ibride, benzina più elettrico. La novità riguarderà tutti i brand del gruppo (Maserati, Alfa Romeo, Fiat…) La notizia arriva dopo che altri costruttori (Toyota e Volkswagen) hanno confermato di voler abbandonare il gasolio, nonostante FCA sia l’unica grande casa automobilistica in Europa ad aver visto aumentare nel 2017 la quota di vendite di auto a gasolio.
Nel mercato italiano, infatti, la domanda per le auto a gasolio è ancora alta (pesano per il 56% delle vendite annuali).
Ma i dati più aggiornati dell’eMobility Report mostrano un cambiamento e un maggiore interesse, anche nel nostro Paese, per i mezzi elettrici.
CAVALLINO ELETTRICO
Vediamo un ultimo esempio “rampante”: la Ferrari.
“Il nuovo piano includerà le auto ibride, quindi partire da lì per arrivare all’elettrico è facile” diceva sempre Marchionne a inizio anno. Il primo Suv della Ferrari sarà ibrido e sul mercato a fine 2019. Insomma, una introduzione graduale, sia per le auto sportive che Gran turismo. Anche se non ci sono ancora dati precisi, si stima che al passaggio verso tecnologie ibride saranno indirizzati centinaia di milioni di euro. E che il prezzo finale non sarà bassissimo (anzi…) Bisogna considerare anche, sempre citando Marchionne, “l’impatto sull’esperienza del guidatore e quello sul valore residuo del veicolo nel tempo”. Verranno abbandonati i motori a benzina? “Le auto elettriche potrebbero diventare la tecnologia prevalente per le auto sportive, rimpiazzando le ibride”. La transazione, conclude Business Insider, è cominciata e difficilmente si tornerà indietro.
PERCHÉ PARLO DI MOBILITÀ ELETTRICA?
Perché non porta cambiamenti solo al mercato dell’auto, ma anche all’impiantistica elettrica degli edifici: le auto elettriche hanno bisogno di punti di ricarica, ed è consigliato abbinarci il fotovoltaico o un sistema di accumulo dell’energia, così il sistema è davvero sostenibile.
Mi sto informando e aggiornando anche su questo: ve ne parlerò presto.