IN QUESTO CANTIERE SCOPRIAMO DELLE SOLUZIONI INTEGRABILI NEL TEMPO A SECONDA DI COME CAMBIANO LE ESIGENZE DI CHI CI ABITA
Nuova puntata della serie “A casa di…” con cui vi porto nei miei cantieri per vedere nella pratica come applico certe soluzioni.
Sarà una puntata “succosa” che dividerò in due parti, perché le cose da dire sono tante (se volete recuperare gli altri articoli della serie, ve li linko qui, qui e qui).
Entriamo!
STILE DELLA CASA
Moderno.
LE RICHIESTE INIZIALI
- Un impianto domotico, per tutti i vantaggi di cui ho parlato negli articoli della sezione compreso (e lo vedremo in seguito) quello di non dover fare tutto subito, ma di poter man mano aggiungere funzioni e dispositivi nel tempo. I clienti ci tenevano ad avere un impianto facile da usare e che gestisse i vari impianti (tende oscuranti elettriche, riscaldamento tramite pompa di calore, ventilazione meccanica). Inoltre c’era la necessità di poter gestire i consumi in maniera intelligente e automatica, vista la presenza di apparecchi importanti.
- Predisporre e completare un impianto di allarme intrusione con sensori sia per il controllo delle aperture, sia con una trappola interna (come prevede la relativa norma tecnica), più un impianto di videosorveglianza dei punti esterni più delicati.
QUALE IMPIANTI HO INSTALLATO?
In questo articolo parlerò:
- dell’impianto domotico
- e dell’impianto d’allarme.
A presto con un secondo articolo per descrivere gli altri impianti: illuminazione, rete dati, aspirazione centralizzata e fotovoltaico.
L’IMPIANTO DOMOTICO: LUCI, TENDE E TEMPERATURA… TUTTO SOTTO CONTROLLO!
Ho installato un impianto domotico (con lo standard mondiale KNX) per:
- gestione delle luci;
- controllo delle tende elettriche;
- termoregolazione.
Controllo delle luci e delle tende motorizzate: l’impianto funziona con i pulsanti “classici”, si accende e si spegne la luce che si vuole e si alzano e si abbassano le tende. Alcune luci funzionano sia con il comando manuale che con il crepuscolare: si accendono quando viene buio e si spengono quando fuori comincia a essere chiaro.
Termoregolazione: ho installato delle sonde di temperatura nelle varie stanze, gestite da un unico pannellino (che funge anche da sonda) nella zona giorno (vedi immagine qui sotto). Molto comodo! Si gestisce tutto in un unico punto (senza il rischio che qualcuno alzi troppo il termostato) e si visualizza contemporaneamente la temperatura rilevata in ogni stanza. Inoltre (sempre attraverso questo pannellino) è possibile aggiungere degli orari e farli funzionare come cronotermostati.
Per quanto riguarda l’automazione della pompa di calore, sono stati già collegati all’impianto domotico i vari contatti che consentono di comandarla, in modo da poterla gestire sia a livello base, sia più avanti se verrà realizzato un po’ di controllo carichi.
Quindi il controllo carichi non c’è?
No, non è stato realizzato, ma è possibile aggiungerlo in qualsiasi momento senza stravolgere l’impianto (basta installare una centralina nel quadro e programmarla).
Il touch screen non c’è? E l’applicazione per il cellulare? Non è necessario averli in una domotica?
No, non ci sono e non sono necessari affinché l’impianto funzioni.
Sono aggiunte all’impianto che lo rendono più comodo e facile da usare e che permettono di avere alcune funzionalità in più. Come per il controllo carichi, si possono aggiungere in qualsiasi momento, senza stravolgimenti di impianto.
Una precisione: considerando che (come dirò più avanti) l’allarme è interfacciato con l’impianto domotico, ho inserito nell’applicazione dell’allarme anche delle icone per i comandi principali da remoto (spegnimento totale delle luci, spegnimento di tutte le luci dei singoli piani, abbassamento e sollevamento totale delle tapparelle).
Come hai gestito la ventilazione meccanica controllata (VMC)?
In questo caso il sistema di ventilazione era già provvisto di una apposita centralina interna e di un pannellino per la regolazione. Si è optato, quindi, per interfacciarlo con il resto dell’impianto domotico in maniera semplice, cioè gestendone l’accensione e lo spegnimento. Ci si può sbizzarrire, perché può essere fatto:
- manualmente (tramite anche l’app dell’allarme sul cellulare);
- con appositi pulsanti;
- a seconda degli scenari (ad esempio se sono a casa o no, in certe fasce orarie…);
- con degli appositi sensori di umidità o di Co2 che determinano la qualità dell’aria;
- a fasce orarie personalizzabili, utilizzando gli orologi virtuali presenti nella centrale di allarme.
Al momento si è optato per la prima soluzione, ma le altre possono essere integrate in maniera molto semplice col tempo e a seconda di come i clienti vivranno le casa e di come cambieranno le loro esigenze, adattando tutto su misura.
L’IMPIANTO D’ALLARME
È un impianto d’allarme certificato e collegato alla domotica.
Non spiego nel dettaglio come è fatto l’allarme per motivi… di sicurezza. Devo dire, però, che la marca che ho utilizzato ha una scheda di interfaccia con protocollo KNX.
Chi mi segue sa che questo implica molti vantaggi:
- prima di tutto, l’impianto è certificato;
- secondo, dialoga con l’impianto domotico, attivando direttamente alcune funzioni in base ad alcuni eventi. Un esempio: blocca il riscaldamento di una stanza se la finestra di quella stanza è aperta.
- Inoltre l’allarme può essere gestito tramite l’apposita app sullo smartphone (su una connessione seria, mi raccomando!) che consente all’installatore anche di collegarsi dal proprio ufficio, se si riscontrassero problemi, per verificare cosa sia successo e porvi rimedio.
Come promesso, torneremo presto in questo cantiere: restate collegati!
P.S. Nello scorso articolo ho parlato di telecamere per la rilevazione della temperatura corporea. Un argomento… “caldo”, visto il periodo. Ve lo lascio qui.
E come sempre, tutti i miei contatti li trovate qui!