RISPOSTE PER FARE CHIAREZZA SU ALCUNI CASI DI INTERRUZIONE DELLA CORRENTE
Quando si interrompe l’erogazione della corrente elettrica, è una scocciatura, non c’è dubbio. Si creano situazioni sgradevoli (vedi la sirena che suona senza sosta) e spesso non sappiamo dove sbattere la testa. Voglio quindi proporvi un altro articolo “domanda e risposta”: credo serva soprattutto a evitare errori, acquisti sbagliati o situazioni di panico se ci si dovesse ritrovare in condizioni più serie di interruzione o sbalzi della corrente.
Un po’ di conoscenza in più crea un maggiore senso di sicurezza.
Ma vediamo le domande.
Vale la pena acquistare un generatore o un gruppetto elettrogeno?
Ci sono diversi generatori a seconda delle esigenze.
Per una abitazione è opportuno che il generatore eroghi una corrente stabilizzata. Così eviterò che picchi o sbalzi del generatore (se va più sotto sforzo) creino danni e guasti alle schede elettroniche di cui TUTTI gli elettrodomestici sono dotati (non solo televisori, ma anche frigoriferi, lavatrici…). Proprio per l’importanza della funzione che svolge, questo tipo di generatori costa di più.
Un generatore produce corrente attraverso un motore diesel o a benzina (quelli più piccoli) e ha bisogno di precauzioni:
- dovrà essere fatto funzionare almeno 4-5 volte all’anno, così non starà troppo fermo rischiando di non partire più o di far fatica a partire;
- gli si dovrà fare regolare manutenzione (pulizia filtri, candela…), altrimenti, quando serve, non funzionerà oppure “reggerà” poco carico elettrico, e poi, quando andrà sotto sforzo, si fermerà…
Il fotovoltaico mi aiuta in caso di blackout?
Negli impianti attaccati alla rete Enel, la risposta è no. Questo perché l’inverter del fotovoltaico deve assolutamente (per norma) staccarsi, in caso manchi corrente. Non è un capriccio normativo: serve per evitare di immettere corrente nei fili dell’Enel mentre gli addetti ci stanno lavorando sopra!
Le batterie per fotovoltaico possono fornirmi corrente in caso di blackout?
Solitamente no. Sempre per il motivo che vi ho spiegato qui sopra: il sistema di accumulo si deve staccare dalla rete quando manca la corrente (come per l’impianto fotovoltaico). Così non daremo corrente mentre gli operai dell’Enel sono al lavoro. Questo è previsto dalla Norma CEI 0-21 e questo fanno gli apparecchi che seguono la norma.
Attenzione! Con un sistema di accumulo che non è certificato CEI 0-21 e non è provvisto di sistemi che impediscano in caso di blackout di immettere corrente nella rete pubblica (o li ha ma non funzionano bene) possiamo provocare infortuni seri alle persone che lavorano alle reti… e conseguenti problemi penali per l’utente che ha causato il danno.
Le lampade di emergenza non si sono accese o sono rimaste accese pochi minuti. La sirena dell’allarme ha cominciato a suonare subito o dopo poche ore. Cosa devo fare?
Significa che la batteria non tiene più la carica e va sostituita.
Lo stesso se la sirena dell’allarme ha cominciato a suonare subito o dopo poche ore. Bisogna cambiare in questo caso la batteria della centrale di allarme. Se ha cominciato a suonare dopo svariate ore, è normale: anche una batteria nuova prima o dopo si esaurisce, ma se è in buono stato, si ricarica appena ritorna la corrente (nel giro di qualche ora).
Ricordate! I sistemi di allarme più evoluti consentono alla sirena esterna di suonare per un tempo che si stabilisce a piacere (da pochi minuti a qualche decina in genere). Dopo di che continua a lampeggiare, ma la tromba si ferma, per evitare che disturbi, nel cuore della notte per esempio…
Nei sistemi standard, invece, la sirena continua a suonare fino a quando la batteria della sirena stessa non si esaurisce. Un bel guaio, sì…
LA SOLUZIONE È LA MANUTENZIONE
Ricordo che sia l’impianto di allarme che l’impianto elettrico vanno costantemente sottoposti a manutenzione non solo per evitare inconvenienti di questo tipo, ma anche per essere sicuri che l’impianto in generale abbia tutte le protezioni al loro posto e che funzioni correttamente. Ogni quanto tempo fare manutenzione? Nel caso di una abitazione privata, ogni 5 anni all’impianto elettrico, ogni 3-4 a quello d’allarme. Ciò comporta delle semplici e veloci prove strumentali da parte di un tecnico – e non richiede grandi cifre…
PER FINIRE: L’IMPORTANTE È MANTENERE LA CALMA
Sì, avete letto bene. Non facciamoci prendere dal panico, dall’isteria o dalla paura che ricapiti. A memoria mia, un blackout così prolungato come quello che ha colpito varie zone del Triveneto nelle scorse settimane non si era mai verificato… Questo non vuol dire che non succederà di nuovo, ma chissà quando. Prima di correre a comprare batterie, gruppi elettrogeni… valutiamo bene se è davvero necessario e se ne vale la pena. Chiedere il consiglio di un tecnico è sempre la cosa migliore.