CON IL CLOUD STAI ATTENTO ALLA TUA SICUREZZA (E A QUELLA DEI TUOI DATI)
Quando a marzo ho partecipato al corso di aggiornamento per installatori organizzato da Risco, ho sentito parlare non solo di sicurezza, impianti di allarme, videosorveglianza e privacy, ma anche di cloud.
MA CHE COS’È IL CLOUD?
Usiamo le parole più semplici possibile, riportate dal sito Tecnologia.libero.it: è una tecnologia che consente di usufruire di tanti servizi, il più diffuso è quello di database, archiviazione e condivisione di dati, ma anche software per analisi, calcolo e molto altro.
Chi offre la possibilità di usufruire di questi servizi si chiama “provider” (cioè fornitore).
L’utente si collega da remoto, attraverso internet, e, per esempio, consulta documenti, archivia immagini, immagazzina e vede dati, di solito su abbonamento (o come servizio legato a certi prodotti). Comunque ha un costo.
MA PERCHÉ HA UN COSTO? SE È TUTTO “NELL’ARIA”, NELL’ETERE, PERCHÉ NON È GRATIS?
Dato il suo nome, “cloud”, che in inglese significa letteralmente “nuvola”, continua a sembrare a molte persone qualcosa di astratto, che non si tocca e non ci tocca più di tanto.
Davvero il cloud sta lassù, in alto, sospeso chissà dove, ed è una tecnologia che ai comuni mortali deve importare poco?
Ovviamente, no.
IL CLOUD VA PROTETTO!
Il cloud viene raffigurato come una nuvola, e da qui il nome.
Ma, attenzione!
È tutt’altro che “leggera” o intoccabile.
Il cloud, infatti, contiene dei dati che possono essere attaccati per vari motivi (e lo vedremo). Non solo: il cloud è anche dei luoghi fisici, dove ci sono dei server, cioè dei computer che contengono materialmente i dati che decidiamo di visualizzare, caricare o condividere sul cloud.
Cosa significa? Che il cloud va protetto.
COSA C’ENTRA IL CLOUD CON LE NOSTRE CASE O I NOSTRI LUOGHI DI LAVORO?
Oggi i sistemi di sicurezza cloud possono essere gestiti e monitorati da remoto, con il telefonino, grazie a questa tecnologia (vediamo le inquadrature delle telecamere di videosorveglianza, veniamo avvisati di eventuali intrusioni…).
La domotica cloud segue lo stesso principio: permettere di controllare un’abitazione, ma anche degli uffici, quando si è lontani, immettendo nel sistema molte informazioni, la pianta delle stanze, porte e finestre, il sistema d’allarme, se collegato, l’impianto elettrico…
Anche molti apparecchi “smart” che consentono delle piccole domotiche e la gestione da telefonino (ad esempio termostati, videocitofoni, apparecchi per il controllo delle luci…) e nei quali spesso ci si imbatte su internet si connettono tramite cloud.
Tutti noi, poi, abbiamo un modem a casa che è uno degli elementi più a rischio di attacchi. Di solito i modem sono dotati di protezioni dall’accesso esterno, ma cosa succede in caso di hackeraggio? Qualcuno potrebbe “entrare” nel sistema di controllo da remoto delle nostre telecamere, per esempio; più “banalmente” potrebbe infiltrarsi nella rete domestica e rubare dati personali o della carta di credito, iniettare virus per danneggiare tutti i dispositivi, anche cancellare le email o le credenziali di accesso ai social…
Per non parlare, poi, delle tantissime aziende che ormai usano il cloud, quasi tutte. Provate a immaginare la quantità di dati che possono finire “sulla nuvola”… e andare persi o essere attaccati.
COSA COMPORTA?
I nostri dati, quelli che vengono contenuti in questi impianti o apparecchi, sono archiviati in luoghi e computer lontani da casa nostra. Questo per consentire che in qualsiasi parte del mondo possiamo avervi accesso (è il concetto base del cloud). Solo che possono essere luoghi super protetti (a livello informatico contro gli hacker, ma anche fisicamente), ma possono anche essere il sottoscala di una casa o di un magazzino… capita, sì.
MA QUINDI I CLOUD SONO SICURI?
Premetto sempre che la sicurezza informatica totale non esiste.
Però si possono prendere delle precauzioni.
Ricordate sempre che, quando scegliete un cloud per archiviare o consultare dei dati o per usare delle app o entrare in qualche modo in rete, automaticamente accettate che le informazioni sensibili che vi riguardano siano sottoposte alle pratiche di sicurezza del provider.
Sta tutto nell’affidabilità del provider: dove saranno gestiti fisicamente i vostri dati? Chi li gestirà concretamente all’interno dell’azienda provider? Come si muove il provider in caso – ahimè – di violazione della sicurezza o perdita dei dati?
Se ben fatti e mantenuti, i cloud sono sicuri. Ma sono in pochi a offrirli. Spesso si appoggiano a delle strutture, come la Microsoft, che viene considerata una delle migliori nel campo e ospita vari cloud, sulla piattaforma Microsoft Azure. Le strutture della Microsoft sono tra le più protette e sorvegliate – e l’azienda si fa pagare “soltanto” per ospitare fisicamente i dati. I software, i programmi, vengono gestiti a parte. Ma pensate a cosa vuol dire mantenere sempre alto il grado di sicurezza: chiaro che questi costi incidono sul prezzo finale dei prodotti.
E ALLORA?
Informatevi, sempre. Se il prezzo di un cloud (o di un dispositivo che si connetterà al cloud) è molto basso, va da sé che non c’è troppa affidabilità alle spalle. Valutate bene, chiedete a un tecnico specializzato, prima di collegare qualcosa al modem o al wi-fi di casa. Vale la pena spendere meno e mettere a rischio la sicurezza vostra e dei vostri dati o è il caso di ricorrere a qualcosa di più serio?