L’ESTETICA CONTA E LA PRATICITÀ, PURE: COME DEVONO ESSERE FATTI GLI IMPIANTI?
Torniamo nel cantiere della scorsa puntata. Dopo la domotica, vediamo adesso quali erano le richieste dei clienti per gli altri impianti e quali soluzioni sono state scelte.
LE RICHIESTE INIZIALI
- Sicurezza: l’esigenza principale era quella di predisporre (e successivamente di completare) un impianto di allarme intrusione con sensori sia per il controllo delle aperture, sia per il controllo dei volumi interni (come prevede la norma tecnica) e un impianto di videosorveglianza dei punti esterni più sensibili.
- Rete dati: i clienti mi chiedevano che avesse un segnale stabile e veloce.
- Illuminazione interna: i clienti mi hanno chiesto che ci fossero meno lampadari o applique possibile, sia per un fattore estetico, sia per un fattore pratico.
- Illuminazione esterna: non c’erano vincoli particolari, se non tenere conto che il marciapiede sarebbe stato realizzato in un secondo momento.
- Aspirazione centralizzata: i clienti mi hanno chiesto di predisporre l’impianto con un numero adeguato di prese aspiranti nei vari punti della casa.
- Impianto fotovoltaico: nel permesso di costruire c’era l’obbligo di eseguire un impianto di almeno 3 KWp.
QUALI IMPIANTI HO PROPOSTO PER SODDISFARE LE RICHIESTE DEI CLIENTI?
Allarme certificato e collegato alla domotica (e si risparmia)
Non spiego nel dettaglio di come è fatto l’allarme per motivi… di sicurezza. Voglio dare qualche informazione aggiuntiva: la marca che ho utilizzato ha una scheda di interfaccia con protocollo knx.
Chi mi segue sa che questo implica molti vantaggi: prima di tutto, l’impianto è certificato e, secondo, dialoga con l’impianto domotico, attivando direttamente alcune funzioni in base ad alcuni eventi.
Non solo: tramite questa scheda posso utilizzare la tastiera dell’allarme come un touch screen domotico. Sono state inserite le mappe grafiche della casa (planimetria) e le icone per inviare i comandi (ad esempio, accendere o spegnere una luce, alzare o abbassare la tenda elettrica). Inoltre su questa tastiera è possibile inserire anche la visualizzazione di telecamere esterne, sempre tramite icona con, sullo sfondo, la mappa della casa. Si risparmia (in genere un touch screen per la domotica costa molto di più) e mantengo un allarme indipendente ma interfacciato con la domotica, quindi certificato.
RETE DATI, VIA CAVO È MEGLIO
Per internet ma non solo, abbiamo deciso di predisporre una piccola rete dati. Il collegamento a internet via cavo di tutti i dispositivi (computer, smart tv, decoder delle tv a pagamento, console dei videogiochi) è sempre consigliabile: è più stabile e veloce rispetto al wi-fi.
Andiamo nel dettaglio. Ho predisposto:
- una presa telefonica e per la trasmissione dei dati internet vicino a ogni presa tv e lì dove si prevede ci sarà un computer o le scrivanie delle camere;
- una piccola antenna (o pannellino) wi-fi in ogni piano, per garantire una adeguata copertura del segnale ai dispositivi mobili (cellulari e tablet);
- una tubazione anche nella cucina, per connetterei eventuali elettrodomestici;
- una tubazione per i cavi dati dove sarebbe andata la centrale dell’allarme e il videoregistratore delle telecamere;
- un quadretto nella zona dei quadri elettrici dove far arrivare tutti i cavi delle varie prese e far alloggiare, se necessario, in modo sicuro i dispositivi sensibili (modem, router, switch).
Nota: far passare la rete dati via cavo nella fase di posa delle tubazioni non comporta un costo elevato, e si riesce a portare internet dove serve, senza ricorrere al wi-fi – che sarebbe nato come soluzione “tampone” lì dove non fossi riuscito ad arrivare con il cavo.
Completamento (non serve fare tutto subito!)
La rete dati è stata completata in una fase successiva. Sono state installate delle prese dati nelle scrivanie delle camerette e vicino alla tv principale. Ho previsto un access point per il wi-fi nella zona giorno (a incasso su una scatola standard predisposta). Sono stati portati i cavi per la centrale di allarme, il webserver, l’inverter fotovoltaico e ogni apparecchio che ha bisogno di essere messo in internet o in rete. I loro cavi arrivano diretti nel quadro dati, dove sono stati collegati ai vari switch di internet in maniera semplice e “pulita”.
FARETTI, POCO INGOMBRO E BELLA ESTETICA
Quando i clienti mi hanno chiesto una soluzione non troppo “ingombrante” – e anche visivamente – per l’illuminazione interna, ho subito pensato ai faretti. Ho fatto delle prove in cantiere di sera con campioni di magazzino, e i clienti sono rimasti soddisfatti del risultato. I faretti, infatti, sono “discreti” ma d’effetto.
Andiamo anche qui nel dettaglio, per “vedere” gli ambienti:
Cucina: l’illuminazione in cucina è stata realizzata con faretti a led a incasso. Faretti più grandi sono stati disposti nella zona di passaggio della cucina, mentre dei faretti più piccoli sono stati installati nella penisola della cucina, per far luce al piano. Lungo il bordo inferiore dei pensili della cucina, ho montato una barra a led affinché, mentre si cucina, ci sia una bella luce proprio sul piano lavoro. Il tutto mantenendo un ordinamento lineare e pulito.
Soggiorno: qui erano previsti la tv ed il divano. Si è deciso di installare dei faretti come quelli della zona di passaggio della cucina (cioè un po’ più grandi e potenti), bianchi, a incasso, posizionamento lineare.
Scale: sulle scale abbiamo dei faretti a incasso sul muro perimetrale, in corrispondenza dei gradini: questo per fare luce esattamente dove serve (cioè dove metto il piede) e per non illuminare anche tutto il “vuoto” che il soffitto alto crea inevitabilmente.
Disimpegni, corridoi e bagni: anche qui la scelta è ricaduta sui faretti a led a incasso bianchi, piccoli (come quelli della penisola della cucina): sono zone di passaggio, non c’è bisogno di tanta luce che, anzi, potrebbe diventare fastidiosa. Nei bagni, invece, dove di luce ne è richiesta di più, si sono utilizzati sempre i faretti più piccoli (esteticamente migliori) ma in quantità tale che mi consentisse di avere una luce diffusa (uno “cade” proprio in prossimità della doccia).
E all’esterno?
Ho distribuito dei faretti a pavimento nella terrazza della camera matrimoniale che facessero luce sia nel terrazzo, sia alle travi in legno del tetto.
Su tutto il perimetro della casa (tranne che sulla facciata principale) ho proposto dei faretti segna passo a incasso che fanno luce al marciapiede e alla porzione di cortile adiacente.
ASPIRAZIONE CON UN QUALCOSA IN PIÙ
Come da richiesta, ho predisposto l’impianto. C’è stata, poi, una aggiunta: vedendo il catalogo, i clienti hanno pensato che sarebbe stato utile inserire anche una presa sul battiscopa della cucina con funzione di raccogli-briciole. Buona idea!
I CONSUMI DELLA FAMIGLIA E L’UTILITÀ DEL FOTOVOLTAICO
È stato realizzato un impianto non da 3 (più solare termico) ma da 6 KWp, in previsione dei consumi importanti della famiglia. Ho valutato assieme ai clienti e al termotecnico e siamo arrivati alla conclusione che così:
- ci sarebbe stata una migliore gestione economica, sia dell’energia che dei consumi (avendo la domotica);
- avrebbe funzionato bene in futuro in caso di installazione di batterie elettriche di accumulo.
L’impianto si trova sulla copertura dell’abitazione posato su una lamiera che era stata predisposta in fase di costruzione. Si è prestato attenzione affinché i pannelli risultassero a filo coppo (è una scelta estetica).
I pannelli sono policristallini.
Gli inverter sono “intelligenti”: hanno incorporati dei datalogger (delle schede che registrano e memorizzano i dati di produzione dell’impianto e il suo andamento); una scheda di rete (per avere l’impianto collegato a internet e tenere così sotto controllo la produzione – giornaliera, mensile, annuale – e l’insorgere di eventuali guasti), una scheda relè per attaccare dei carichi o dare dei comandi esterni.
In quest’ultima parte qualche parola non vi risulta chiara? Tranquilli: approfondirò presto il fotovoltaico e le energie rinnovabili. C’è tantissimo da dire. A presto!